Bijou o peccato architettonico?

Prorogata fino al 27 ottobre
La cultura della costruzione si negozia. Che cosa può essere demolito per lasciare spazio al nuovo? Chi decide che un edificio è bello e merita di essere protetto? Questa mostra presenta vari dibattiti in corso e persone che si impegnano attivamente nel campo della cultura della costruzione. L’«idea del bello» è cambiata nel corso del tempo e molte costruzioni nuove sostituiscono quelle vecchie. Demolire o salvaguardare? Vi invitiamo a riflettere e a farvi un’opinione su un tema che ci riguarda tutti. Una mostra (de/fr) allestita in un gioiello architettonico che è stato a sua volta oggetto di lunghe negoziazioni.

Entrando nella «foresta di fumetti» della mostra si è subito confrontati con dibattiti e punti di vista sfaccettati su argomenti che ci riguardano tutti, come le demolizioni e il clima, le esigenze abitative oppure la bruttezza, la scomodità o l’irrilevanza storica di edifici esistenti. La mostra si interroga sulla gestione del patrimonio edilizio che oggi è al centro di negoziazioni e discussioni: chi decide che un edificio merita di essere protetto? Che ne è dei processi partecipativi? E perché il criterio della «bellezza» è negoziabile?
 

Ausstellung Heimatschutzzentrum Ausstellung Heimatschutzzentrum
(c) Noah Santer

Impegnarsi per la cultura architettonica

Benché siano soprattutto gli specialisti a riflettere su questi argomenti, oggi viene data una crescente importanza alla partecipazione. L’obiettivo di una «cultura della costruzione di qualità» esplicitato nella Dichiarazione di Davos dei Ministri della cultura europei del 2018 può infatti essere raggiunto solo se la società civile viene coinvolta e se la popolazione è informata.
Quattro brevi filmati illustrano gli sforzi di rappresentanti della società civile attivi su questo fronte, sia attraverso azioni politiche sia nell’ambito di restauri a cui partecipano con il loro sapere artigianale. 
 

Che bellezza!

La bellezza è un criterio importante quando si discute di cultura della costruzione. Oggi riteniamo bello ciò che magari fino a qualche anno fa sarebbe stato demolito senza remore, un rischio corso anche da Villa Patumbah durante gli anni Settanta. Immersi nella «bellezza» di una delle sue sale, udirete come l’«idea del bello» è evoluta nel corso del tempo. 

Ausstellung Heimatschutzzentrum Ausstellung Heimatschutzzentrum
(c) Noah Santer

E questo? Via!

E quando un edificio viene davvero demolito? Le immagini di prima e dopo trasmettono una sensazione concreta del cambiamento, mentre la montagna di detriti dà un’idea delle risorse e dell’energia grigia oggigiorno sprecate dall’incessante attività di demolizione. Le discussioni in corso sui cambiamenti climatici evidenziano che l’edilizia, un settore che genera grandi quantità di gas serra, dovrà orientarsi sempre più verso la conservazione, anche per ragioni ecologiche. 

Programma quadro

IDEAZIONE, TESTI, MEDIAZIONE MUSEALE

Judith Schubiger, Raffaella Popp, Patrik Blaser, Casa del Patrimonio & Bettina Riedrich, zwischendrin

SCENOGRAFIA

gasser, derungs Innenarchitekturen

GRAFICA/PUBBLICITÀ

Stillhart Konzept 

SOSTEGNO FINANZIARIO

Bundesamt für Kultur BAK, Cassinelli-Vogel Stiftung, Oertli-Stiftung, Freunde der Villa Patumbah 

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